martedì 19 aprile 2016

Presentata MIA Photo Fair 2016

Questa mattina a mezzogiorno, presso la sala congressi di Palazzo Reale a Milano, ho assistito alla conferenza stampa di presentazione della 6a edizione della Milan Image Art (quest'anno è comparsa anche la parola Photo) Fair. Presiedevano il convegno Fabio Castelli, direttore e ideatore della manifestazione; Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano e padrone di casa della sede che ci ha ospitato; Roberto Mutti e Giliola Foschi, in qualità di selezionatori delle opere ammesse alla fiera; Lorenza Castelli, direttrice organizzativa dell'evento. Assente giustificata: Enrica Viganò, responsabile dei progetti speciali e del codice MIA.

Lorenza Castelli, Fabio Castelli, Filippo Del Corno, Roberto Mutti alla presentazione di MIA Photo Fair 2016 a Palazzo Reale, Milano

L'intervento di Fabio Castelli e di Filippo Del Corno
Expo 2015 sembra non finire mai ed ancora si parla dello spostamento delle date di apertura al pubblico della scorsa edizione e del fatto che nonostante questo evento abbia preceduto l'Esposizione Universale, MIA 2015 ha riscosso un buon successo (oltre 22'000 visitatori) che si spera di replicare quest'anno. Dopo aver valutato i pro ed i contro del ritorno alle date originarie del MIA, maggio 2016 promette una quantità di eventi espositivi fotografici che sicuramente soddisferà la sete di immagini di questo tipo che ogni appassionato auspica di poter vedere e, forse in qualche modo, lascerà il segno nel cuore dei milanesi e dei turisti che sull'onda delle folle transitate da Milano nel 2015 hanno segnato la nostra città come meta culturale nel loro immaginario escursionistico. Dopo aver riconosciuto che un evento come il MIA abbia fatto da traino ad Expo 2015, Fabio Castelli prima e l'Assessore Del Corno dopo, dialogano a distanza su questioni che evidentemente conoscono solo loro, augurandosi che la Mall di piazza Bo Bardi (Porta Nuova Ex Varesine) possa diventare un luogo di riferimento fisso del MIA anche perché l'atmosfera di modernità del posto si sposa bene con le opere che vengono esposte. Senza contare che questo luogo è facilmente raggiungibile da tutti i visitatori, grazie alle infrastrutture ferroviarie, metropolitane ed alle innumerevoli possibilità di collegamento. In più gli spazi interni offrono ad ogni espositore una buona visibilità. MIA, oltre ad essere un'occasione espositiva, si propone anche come uno strumento formativo per i collezionisti che vogliono conoscere meglio questo settore. MIA infatti ha collaborato per quello che riguarda la fotografia ad Artefiera Bologna e con un altro soggetto autorevole: Mercante in Fiera, a Parma, una delle più vivaci manifestazioni dedicate all'antiquariato portando una ventata di contemporaneità, curando una mostra fotografica considerata tra gli eventi clou di quest'anno.

Fabio Castelli

Gli sponsor hanno rinnovato il loro impegno con MIA e Castelli li ringrazia per questo, e ringrazia anche i galleristi che, mediamente, quest'anno hanno richiesto d'occupare spazi espositivi più grandi. Sono presenti 80 gallerie, 13 da paesi esteri, per un totale di 230 artisti. Molte sono state le richieste che non sono potute essere soddisfatte, nonostante le proposte qualitativamente interessanti. A questi galleristi e artisti, si aggiungono 16 editori specializzati e 16 artisti indipendenti della sezione: proposta MIA. In fiera vedremo opere di giovani artisti emergenti e di autori storicizzati che si rivolgono ad un pubblico internazionale di collezionisti. La fotografia ha il pregio di portare sempre più pubblico verso l'arte contemporanea ed infatti anche le più importanti collezioni di opere contemporanee non possono fare a meno d'includere le fotografie, anche per il fatto d'essere le opere più contemporanee nell'ambito delle tecniche che vengono collezionate.
Del Corno conferma che i numeri della manifestazione sono in crescita e che The Mall possa essere considerato il luogo più idoneo allo svolgimento di questa manifestazione e conferma altre riflessioni già esposte da Fabio Castelli. Parla di Milano come una nuova capitale europea della cultura e di un tessuto autoctono in costante produzione creativa, insomma, tante belle parole come solo i politici sanno trovare ed esprimere, a dispetto di tutti i più grandi attori e poeti di ogni epoca. Qualche stralcio di frase ad effetto a caso: "grande gioia", "grande lungimiranza", "serena e tranquilla consapevolezza" e via così. Cambiano i tempi, ma sicuramente Milano dagli esponenti esponenti della classe politica è sempre vista e proposta come una "città da bere".

 L'Assessore alla Cultura di Milano

Ad ogni modo, rispetto a ieri, quando dopo aver parlato alla conferenza di presentazione del Photofestival si era allontanato in fretta, oggi l'Assessore alla Cultura è sembrato più entusiasta di poter diffondere le proprie parole cariche di certezze e buoni propositi.

Il comitato scientifico
Il comitato di selezione della fiera s'è impegnato fin dall'inizio ad invitare galleristi italiani e stranieri già conosciuti, s'è pertanto trattato di inviti mirati a gallerie d'arte di buon livello. Ci sono stati inviti anche ad autori privi di gallerie di riferimento, ma adatti ad essere accolti nel circuito della fotografia d'autore. Questi fotografi sono stati inseriti nella sezione chiamata: proposte MIA. Per offrire garanzie sulle opere esposte il comitato ha svolto con attenzione il proprio ruolo, escludendo i progetti non validi o non maturi a sufficienza per essere presenti ed esposti ed ha svolto anche una funzione di consulenza nei confronti delle gallerie e degli artisti che la richiedevano.

Giliola Foschi

Codice MIA
Codice MIA, seguito da Enrica Viganò, si presenta come la classica lettura di portfolio che consiste nel mettere faccia a faccia un autore, un critico, o un collezionista al fine di giudicare i lavori e creare un dialogo. 45 autori pre-selezionati dal comitato scientifico verranno esaminati da esperti internazionali. Sono state coinvolte istituzioni come la Deutche Börse o il Metropolitan Museum, la Collezione JP Morgan e fondazioni e collezioni di tutto rispetto.
Il programma culturale si concentra su alcune problematiche significative che lo qualificano rispetto ai programmi culturali di altre situazioni, come i festival fotografici che vengono organizzati in Italia. Un tema è quello del collezionismo consapevole, che normalmente è un argomento che viene affrontato tutti gli anni. Ci sarà anche un tema legale sul diritto d'autore tenuto da Cristina Manasse. Inoltre verrà ospitata la presentazione della rivista "Studi di fotografia", un periodico semestrale che pubblica articoli di ricerche e studi originali sulla fotografia storica e contemporanea; articoli sulle fonti e sulla patrimonializzazione; recensioni di libri, eventi e mostre particolarmente significative nell'avanzamento degli studi. Una rivista scientifica che esamina i testi inviati da un comitato d'esperti che valuta se ci sono i presupposti scientifici per pubblicare o no i testi. Ci sarà l'iniziativa: rete fotografia "archivi aperti", in sintonia con il premio archivio "Tempo ritrovato - fotografie da non perdere". 

Nuove tematiche e nuove tecniche
Un altro punto fondamentale sarà quello inerente alle nuove tendenze della fotografia d'autore, come cambia la fotografia contemporanea. Si segnala la conferenza: "I colori del dolore e del sogno", riflessioni sulla sempre maggiore capacità della fotografia contemporanea nell'affrontare tematiche etiche e politiche contemporanee, non necessariamente attraverso il foto-reportage. In questo caso si parlerà del dramma dell'emigrazione dei profughi. Un altro tema sarà come cambia la fotografia e le nuove tecniche: linguaggi e sperimentazioni. In questo caso si parlerà di ologrammi e radiografie. Fotografie contemporanee che a partire da radiografie rappresentano ricerche artistiche.

Una rosa radiografata dal dottor Dain L.Tasker nel 1930


Niente è davvero nuovo
Le immagini quasi oniriche create da Tasker raffiguranti gigli, iris, calle, glicini, fiori di loto e di aquilegia, costituiscono il lavoro di un amatore ispirato. Nato nel 1872 a Beloit nel Wisconsin, Tasker svolge la professione di medico a Los Angeles, come capo radiologo al Wilshire Hospital quando la radiologia era ancora agli inizi. Dal 1920 Tasker si dedica alla fotografia pittorica realizzando paesaggi e ritratti artistici convenzionali. Nel 1930, all'età di 58 anni, ispirato da una fotografia a raggi x di un amarilli scattata da un amico fisico di Los Angeles, inizia ad usare la tecnica dei raggi X per fotografare i fiori. In “X-ray Goes Pictorial” (“I raggi X diventano pittorici”, Popular Photography, Marzo 1942) Tasker spiega che: “Non c’è nulla di particolarmente difficile nel fare radiografie di fiori” se un fotografo può avere accesso ad un laboratorio di radiologia, è richiesta “una pazienza instancabile” e la conoscenza “dei fiori e delle loro abitudini” (testo e fotografia tratti dal sito della Galleria Sozzani di Milano che dedicò una mostra al Dr. Tasker nel 2001. Come si può ben comprendere è sempre difficile inventare qualcosa di nuovo nel mondo dell'arte; alla presentazione di oggi ho visto radiografie proiettate che avevano un fascino simile a quelle di Tasker)

Libri
Il MIA dedicherà anche molta attenzione ai libri con la presentazione di libri nuovi, book signing e di uno spazio dedicato alla produzione di libri d'autore.
In questi ultimi anni c'è sempre un maggior interesse per i libri per i libri-catalogo, ma anche per i libri-opera-d'autore. Il fatto che un libro diventi un progetto autoriale merita una maggiore attenzione, per questo il prodotto culturale ed artistico editoriale o artigianale viene analizzato in questa sede.

Roberto Mutti

Proposta MIA
Gli autori che non vengono rappresentati da una galleria compongono la sezione più delicata della fiera, non è facile per un autore dialogare con una galleria e non è facile per una galleria dialogare con un autore; c'è un problema di compatibilità che non si riesce a raggiungere per tante ragioni. Per questo motivo, fin dall'inizio s'è voluto dare uno spazio ad autori che sono convinti del loro valore e che si presentano in quanto tali. Questa operazione poi è andata spesso a buon fine perché l'anno successivo a questa presentazione, ha visto lo stesso autore presentarsi con una galleria alle spalle, o magari due anni dopo s'è presentato con due gallerie perché si è trovato ad essere conteso da più parti. Casi che poi si sono verificati abbastanza spesso attraverso le situazioni più disparate. Molti autori si sono rimessi in gioco attraverso l'arte ritrovando così possibilità per poter tornare in auge, o per incamminarsi verso una nuova strada.
L'attività di scouting per una galleria è molto difficile e non sempre viene praticata, questo metodo selettivo praticato da MIA Photo Fair s'è dimostrato un buon metodo. Ovviamente, non tutti coloro che rivendicano uno spazio hanno diritto ad uno spazio, poiché devono passare attraverso il severo giudizio dei critici che hanno il compito di selezionare gli autori. Gli autori che vengono scartati sono contattati dagli stessi critici che si fanno carico del compito di dare delle spiegazioni a questi artisti, in modo che essi possano comprendere il motivo per il quale sono stati scartati. A volte, è successo che autori che sembravano da scartare forse potevano essere recuperati con una più attenta scelta delle immagini da presentare in fiera, semplicemente per il fatto che molti fotografi non sono in grado d'effettuare una propria valutazione e scelta riferita ai propri scatti migliori, ed è qui che entra in scena il ruolo del critico. Perché come afferma scherzosamente, ma non troppo, Roberto Mutti, se un autore oltre a fare delle opere sapesse scrivere e scegliersi le fotografie, non si capisce che cosa ci starebbero a fare i critici. Quest'anno grazie alla galleria di Glauco Cavaciuti, per le proposte MIA ci sarà un doppio premio, dedicato alla memoria di Massimo Gatti, composto da una parte in denaro e dalla possibilità di poter allestire una mostra fotografica nella bella galleria di via Vincenzo Monti, 28.

Gli altri premi
Il premio BNL BNP Parisbas è stato riconfermato anche nell'edizione del 2016 e verrà destinato al miglior artista tra quelli che esporranno i propri lavori tramite le gallerie di riferimento, a differenza del premio dedicato a Massimo Gatti, da una giuria d'esperti. 
Tra i finalisti troviamo: Davide Bramante, Liu Bolin, Edoardo Romagnoli, Schilte & Portielje, Chiara Dynys, Gao Brother, Thierry Radelet, Silvia Camporesi, Ruben Brulat, Miki Nitadori, Jalal Sepehr, Béatrice Helg, Marco Maria Zanin, Massimo Siragusa, Iwajla Klinke.
Già si conosce invece il vincitore del premio "Tempo ritrovato - fotografie da non perdere" che è stato destinato all'archivio di Paola Agosti.

Apertura e orari
Il MIA Photo Fair aprirà in anteprima per la stampa la tarda mattina di giovedì 28 aprile; per l'inaugurazione e gli inviti aprirà giovedì 28 aprile dalle 18 alle 22; mentre l'apertura al pubblico sarà prevista da venerdì 29 aprile a lunedì 2 maggio con orario 11,00 - 21,00 (domenica 1° maggio ore 10,00 - 20,00).

Indirizzo
The Mall - piazza Bo Bardi, 1

Biglietti
Intero 15 euro / Ridotto 12 euro /Convenzionati TCI, FAI, AFIP, T Friends Card 10 euro / pass 2 giorni 20 euro / Pass 3 giorni 30 euro / Under 12 gratuito.

Per tutte le altre informazioni potete consultare il sito di MIA Photo Fair





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