venerdì 31 ottobre 2014

Ironia Concettuale

Aforismi Sante Egadi
Vanna Marchi ha imparato dai galleristi

Il mercato dell'arte è spesso considerato spietato da chi non riesce a piazzare le proprie opere ed a farsi conoscere adeguatamente nei "giri giusti".
L'ironia di Sante Egadi colpisce spesso i galleristi ed i critici, ma fortunatamente si tratta soltanto d'innocue provocazioni. Come potrebbe il nostro giovane talento artistico farsi ascoltare in questo ambiente e cambiare la realtà del mondo?
Sante comunque non è solo, anche Carlo Cecaro la pensa così esprimendo lo stesso concetto con le sue opere "Truffasi". 
Tony Graffio resterà il solo ad accogliere i loro messaggi rivoluzionari?

Contro il logorio della vita moderna, Sante Egadi beve succo di truffa


Pericolo di Morte

Avviso ai writers troppo intraprendenti

Luogo: sul ponte della via Carlo Farini.

giovedì 30 ottobre 2014

Paradossi dell'arte 2

Anche oggi siamo in compagnia di Sante Egadi che, ancora una volta, ironizza sul fatto che un'opera di Piero Manzoni, un paio di settimane fa, sia stata venduta a Londra da Sothesby's  per la cifra record di 12.626.500 sterline.

Aforismi Sante Egadi
SE UN QUADRO TUTTO BIANCO  VALE 12 MILIONI DI STERLINE FIGURATI UNO TUTTO NERO

Sante brinda al successo dell'arte italiana nel mondo con un succo analcolico prodotto dall'amico Carlo Cecaro.

Piero Manzoni - Achrome 1958-1959 (110X150 cm)


mercoledì 29 ottobre 2014

Paradossi dell'arte moderna

SE UN QUADRO DI MANZONI VALE 12 MILIONI DI STERLINE 


Oggi ho fatto la conoscenza di Sante Egadi.
Ero molto curioso di vedere le sue nuove produzioni intellettuali, così mi sono recato da lui, anche se non avevo molto tempo da dedicargli.
Sante è un personaggio simpatico, spiritoso e dalle riflessioni acute, spesso pungenti; viene da Salerno e vive e lavora a Milano da circa un anno.
Come prima cosa gli ho chiesto di mostrarmi i foglietti colorati che contengono le nuove massime che lui ha ideato, poi ho pensato di fare a Sante qualche fotografia, per rendere i contenuti visivi di questo blog più ricchi e dare un'idea più concreta di chi sia l'autore di questa forma sintetica di comunicazione murale che forse potremmo quasi trasformare in arte concettuale.

Aforismi Sante Egadi
FIGURATI UN LIBRO 

Non sono riuscito a fare una vera intervista a Sante, gli ho fatto solo una domanda:
<Sante, ma tu sei un artista?>
La risposta che ho ottenuto non è delle più precise, ma è in stile con la sua ironia un po' alla Massimo Troisi:
<Dipende dai giorni, qualche volta sì.>
Per oggi, chiudo qui, appuntamento a domani con nuove forme d'arte spontanea. Tony Graffio


Non delegare la tua vita

Autogestione

Tre volti stampati in via Magellano ed uno disegnato

In via Magellano e dintorni ci sono dei volti stampati con lo stencil ed un disegno realizzato con un tratto un po' insicuro di un uomo visto di 3/4 dalla sembianza arabe.
Ho preso il personaggio blu in primo piano, quello con con gli occhiali, ed ho provato a renderlo positivo per meglio visualizzare il volto; ne è uscito una donna un po' brutta over 45, oppure un ragazzo under 30, non si capisce bene, giudicate voi.

Volti in negativo
Volti in negativo

Tubo, lucchetto, volto con occhiali  e macchia di colore

Immagine invertita ed elaborata cromaticamente

Volto tagliato

Uomo con occhi gonfi

Uomo arabo disegnato su fondo giallo

martedì 28 ottobre 2014

Chi l'ha visto?

Sui muri, ogni tanto, si trova anche qualche fotografia.

Fototessera dimenticata su un muro

Se vi piacciono le immagini fotografiche, le storie che  nessuno si preoccupa di raccontare e la riscoperta di antiche tecniche, vi suggerisco di visitare anche il mio blog di fotografia:
http://ortodossiafotografica.blogspot.it/

Chi paga chi?

In presenza delle brucianti massime, sature di sincerità, è vietato gettare acqua sul fuoco. 
Prosegue la galleria delle performance verbali di Sante Egadi al Ponte degli Artisti.

Lasciamo che gli animi s'infiammino

Ma è l'artista a pagare il gallerista o il gallerista a pagare l'artista?

Questo cartello è ricollegabile in qualche modo a quello di ieri e riapre una piaga mai veramente sanata. 
E' ancora possibile esprimere la propria sincerità in campo artistico e portarla agli occhi del pubblico?
In questa fotografia sono anche visibili i segni del passaggio di street artist come Cromo e Fiuto.

Maledetta Benedetta

Un manifestino un po' tetro di circa 6 mesi fa, ancora reperibile qua e là per Milano, solitamente vicino ai parcheggi dei tassisti che contestano l'attività delle auto a noleggio con conducente di Uber.
Quello nella fotografia l'ho trovato in via Carlo Farini.
Non conoscevo questa giovane manager che vuol cambiare le abitudini dei milanesi minando l'orticello dei padroncini di licenza di taxi che temono che Uber possa sottrarre loro le corse ed i guadagni.
Anche questa battaglia tra chi offre servizi analoghi, in modo diverso, rischia di diventare una guerra tra categorie che, come tutte, risentono degli effetti della recessione economica e di una crisi che sembra non avere uscita.

Maledetta Arese Lucini Go Home

Questa protesta è comunque interessante perché utilizza un metodo piuttosto efficace, anche se non molto corretto, per portare all'attenzione pubblica chi, in genere, prende delle decisioni importanti, senza pensare alle conseguenze del proprio operato sulle altre persone.

È difficile avere un comportamento etico con coloro che sono mossi solo dall'interesse economico. In una società dove tutto è pericolosamente collegato, il famoso effetto farfalla è una realtà inquietante in grado di scatenare reazioni inimmaginabili.

Aggiornamento dell'8 novembre 2014

Questa nuova fotografia è migliore perché il volantino è stato piazzato sulla colonnina del telefono dei taxisti ed il messaggio è meglio contestualizzato.


Benedetta Arese Lucini Go Home

Aggiornamento del 23 novembre 2014
Ore 1 circa, transito da via Ghisleri, angolo viale Paenedetta, amichevolmente indicata come Benny.piniano e dall'automobile scatto una diversa versione di cartello contro B

Benny a carogn. La barella è in Forcella!!


lunedì 27 ottobre 2014

Il monopolio del mercato dell'arte

In questo schema, Sante Abbinente ci spiega in modo chiaro e sintetico come funziona il mercato dell'arte contemporaneo che sembrerebbe abbastanza ripiegato su se stesso.
Vari artisti che vivono in luoghi diversi del paese producono le loro opere e pagano i galleristi delle principali città italiane per esporre e rendere le proprie opere più visibili, o forse per conferire ad esse un aura di cultura e presentabilità che le rende più considerabili da chi ha necessità di una pseudo-autorità che gli dica cosa comprare.
Questo argomento è molto delicato e mi riservo d'approfondirlo con l'autore, anche se non è un discorso nuovo, perché ormai è da tempo immemorabile che le cose funzionano così.
Esiste una specie di comunità d'addetti ai lavori prezzolati che indica chi è meritevole in base a quanto riceve dagli autori per farsi inserire nel tal catalogo, rivista, galleria o altro mezzo.
Non è soltanto il mondo dell'arte che funziona in questo modo, in Italia basta avere gli "amici" giusti, pagare più persone possibile, oppure dispensare favori sessuali a destra e manca e magicamente si apre qualche portoncino.
E' un po' triste, ma è così.
Nel mondo dello sport, contano un po' di più le prestazioni personali, ma anche qui c'è molto marciume che rischia di allontanare i giovani da certi ambienti in cui c'entra sempre il fattore economico.

Schema del ciclo del prodotto artistico

Tornando al nostro schema, vediamo come esistano dei giri chiusi che portano un doppio introito a chi si occupa di sfruttare il desiderio di successo e di mostrarsi al di sopra degli altri. Va da sé che sono soprattutto gli "artisti" con buone disponibilità economiche a emergere momentaneamente, poiché poi saranno i posteri a decretare il vero artista che entrerà nella storia.

Lo stesso schema un po' più leggibile

Si tratta di argomenti sicuramente un po' triti, ma ogni tanto è bene tornare a ribadirli.
Il foglio esposto sul Ponte degli Artisti era stato un po' scarabocchiato, così ho cercato di recuperare un file più pulito.
A domani per un altro argomento del giorno. Tony Graffio

Urban Trash

Bella e accattivante la grafica utilizzata da Alessio Schiavon per il proprio progetto di spazzatura urbana ottimizzata; i suoi quadretti adesivi appaiono in vari posti, ma non sono così ossessivi come quelli proposti da altri visual artist. 
Talvolta, non inflazionare troppo il proprio prodotto può essere la scelta giusta per attirare ugualmente interesse ed attenzione, evitando di rendersi invadenti.

Untho is never tired
Untho is never tired

Luogo del ritrovamento: sopra la porticina di un contatore del gas in via Savona 52/b.
Potete verificare queste mie indicazioni usando Street View di Google Map.

domenica 26 ottobre 2014

Marketing

Prosegue l'esposizione degli aforismi di Sante Egadi al Ponte degli Artisti e prosegue anche la ripubblicazione nelle fotografie che ho fatto ai cartelli di Sante. 

Anche la dittatura è marketing
Anche la dittatura è marketing

È bello quando c'è partecipazione e completamento alle idee originali con interventi successivi.
Qualcuno deve aver aggiunto: (...e viceversa...), nel senso che anche il marketing può essere una forma d'imposizione, come una dittatura.

Questa via

Voi che passate per questa via
salutate Gesù Giuseppe e Maria

In zona Navigli c'è un'edicola religiosa con quel che resta di un bell'affresco che esorta a salutare la Sacra Famiglia.
Giuseppe con la mano sinistra è appoggiato ad una pialla, sullo sfondo si vede anche il tavolo da falegname ed una sega per il legno.
Un mio amico mi diceva, fin quasi allo sfinimento, che in un epoca in cui erano tutti pastori, essere l'unico, o uno dei pochi falegnami del paese, ti conferiva una posizione sociale invidiabile, pertanto non è vero che Giuseppe fosse così povero come ci è sempre stato detto.
Il bambin Gesù, quasi completamente consumato dal tempo, ha in mano una croce che non è proprio un bel presentimento.
Anche sul fatto che con tutta la simbologia esoterica esistente si sia voluto proprio scegliere uno strumento di sofferenza per rappresentare la religione cristiana, la dice lunga su come, chi ne gestisce il potere, voglia tener soggiogate le masse.
Il modello di vita proposto dai religiosi ai fedeli è infatti abbastanza intransigente e votato al sacrificio, solo di recente, con la concorrenza di altre religioni la Chiesa cattolica sembra diventare più comprensiva ed aperta.
Il Gesù proposto dai cattolici, ha ben poco a che vedere con l'effettiva personalità dell'uomo che visse circa 2000 anni fa in Medio Oriente.
Non riesco a capire cosa tenga in mano Maria.
Interessante che subito al di sotto del dipinto, nella zona esterna ai fiori di plastica ci sia un po' di tutto, come al solito, graffiti e un cartello di videosorveglianza, quasi a ribadire che la secolarizzazione in occidente ha quasi superato i limiti di sicurezza per la conservazione del sentimento. Tony Graffio

sabato 25 ottobre 2014

Il vero artista non lo trovi su Facebook

Anche oggi Sante Egadi coglie nel segno e con un grafico dalla chiarezza sconcertante ci illustra quali sono le categorie degli artisti più importanti, senza togliere niente a nessuno.
Al primo posto, al vertice della piramide della genialità, troviamo il grande artista, ovvero il vero artista, colui che è in grado di lasciare un segno nella storia umana e di cambiare le sorti del mondo.
Al secondo posto, piuttosto distaccato dalla prima categoria, c'è l'artista di strada, o lo street artist che manifesta le proprie capacità in vari campi, dal disegno, all'intrattenimento delle folle nelle piazze, dall'uso della bomboletta, a quello dei gessetti colorati, o della chitarra.
Questa è un po' la categoria della quale si parla diffusamente in questo blog, anche se non è escluso che ci possano essere grandi artisti anche tra gli street artist.
Già più difficile è descrivere l'artista di città, anche se solitamente è qualcuno la cui fama non esce dai confini della propria città, o al quale si attribuisce una certa competenza, più per demerito dei propri compaesani che per effettivi meriti personali.
L'artista di provincia invece è un modo non proprio benevolo per indicare qualcuno un po' provinciale che ha poche idee, ma confuse e si rifà più a ciò che è già stato fatto che a quello che ha nella propria testa, anche se c'è chi magari lo apprezza proprio per questo fatto.
Tra i paria della società, ovvero tra coloro che millantano, più che creare, s'è creata di recente una nuova categoria di pseudo-artisti, o gente che non ha alcun merito, se non quello di promuovere se stessa immotivatamente: l'artista di Facebook; ove la parola Facebook può anche essere sostituita da MySpace (se qualcuno si ricorda ancora di questo social network totalmente dedicato agli artisti, molto spesso cantanti e musicisti) o Instagram e altro.
Lo schema è semplice, ma molto ben fatto e, cosa quanto mai rara per i tempi in cui stiamo vivendo, descrive una realtà che non può essere contestata, a meno che non si voglia ridiscutere di uno scambio di posizione tra il quarto ed il quinto posto, ma a me sembra che le indicazioni date da Sante Egadi siano già più che corrette.
In questa nostra società dell'effimero, quasi tutti coloro che non vogliono fare i calciatori o le veline ambiscono ad un posto da artista, poco importa di che categoria, perché se è pur vero che per giocare a pallone bisogna correre e saper fare goal, anche il poter diventare velina richiede delle doti abbastanza indispensabili, mentre l'artista, a parole, è un mestiere che possono fare tutti. 
Pochi però sono quelli pagati per farlo.
In un mondo di scrittori, ci sarà ancora il tempo per leggere qualcosa?
E in un mondo dove anche le tele hanno un costo non trascurabile, non è più semplice imbrattare i muri?
Mi vien da fare un'ultima riflessione: il vero artista può trovare un suo posto su Facebook? Ripenso ad un mio amico, vero artista totale e mi accorgo che la sua pagina Facebook è orribile, mentre quella di tanti scalzacani è splendida.
Ok, allora, tutto questo ha un senso: ci ritroviamo proprio in un mondo capovolto in cui gli ultimi artisti diventano i primi, ma solo virtualmente.

Per domani Sante Egadi, un artista fuori categoria, che presto avrò il piacere d'incontrare di persona, avrà un'altra verità da divulgare e proporvi su queste pagine. 
Se vi vengono in mente delle curiosità da soddisfare che riguardano Sante, mandatemi un'email o un commento, in modo che poi possa girare le vostre domande direttamente a lui e farvi avere le risposte.

Il vero artista non lo trovi su Facebook
Classifica delle categorie degli artisti

Aggiornamento del 2 novembre 2014
Dopo alcune settimane, il diagramma del vero artista è ancora al suo posto.

Il vero artista non lo trovi su Facebook
1 novembre 2014 Ponte degli Artisti, Sante Egadi accanto al suo schema infografico.

NB: Il vero artista a volte lo trovi su Frammenti di Cultura.

Cosa vedono i piccioni

Milano è piena di piccioni, qui siamo all'angolo tra via Carlo Farini e via Ugo Bassi, nel gran groviglio di cavi aerei i piccioni si trovano a loro agio, prendono fiato e poi ripartono in volo alla ricerca di cibo.


Questi sono loro

Questo è quello che vedono quando camminano

e questo quando volano.

Hey Bros!

Dopo aver trovato le sue opere un po' ovunque per Milano, qualche mese fa mi sono finalmente deciso a chiedere un appuntamento a Bros, per conoscerlo meglio e disegnare un discorso sulla sua storia e la sua arte.
Daniele ha accettato con entusiasmo d'incontrarmi e mi ha gentilmente invitato nel suo atelier in zona Casoretto.
Ho tenuto in sospeso per parecchio tempo questa intervista perché non è semplice parlare di un artista molto conosciuto come Bros, ci sarebbero troppe cose da dire, si rischierebbe di omettere qualcosa e di non trasmettere in modo completo il suo messaggio, le sue idee, il suo approccio alla vita; ma nonostante queste preoccupazioni continuavo a pensare a come avrei potuto raccontare qualcosa di lui, in modo da non confondere troppo il lettore che già ha avuto modo di seguire le sue vicende giudiziarie e le sue battaglie artistiche sulle pagine della cronaca e della critica.
L'aver perso tutti gli appunti presi durante il nostro dialogo, non mi ha certo aiutato ad avere delle basi attendibili sui nomi, le date, ed i fatti narratimi da Daniele, però, forse è stato meglio così, perché le troppe informazioni ricevute mi avrebbero un po' sviato dal suo profilo umano che è molto importante.

Bros street art graffiti
Daniele Nicolosi al Casoretto, davanti ad un suo lavoro commissionatogli da Campo Teatrale

Sono abituato ad incontrare ogni genere di persona, o personalità perché per motivi professionali sono a contatto con gente di tutti i tipi, dall'uomo della strada allo scienziato, dall'ergastolano, al capo di stato. 
Non mi lascio intimidire facilmente e considero sempre tutti allo stesso livello, un po' per la mia visione politica del mondo, un po' perché effettivamente tutti siamo arrivati su questo pianeta, grosso modo, alla stessa maniera e, inevitabilmente, tutti dovremo anche andarcene, cosa che molti sembrano ignorare.
Dico queste cose perché faccio particolarmente attenzione all'ego della gente, so che nemmeno io sono esente dal voler affermare la mia personalità a discapito degli altri, so di avere molte debolezze umane, caratteristiche comuni a molti e, proprio per questo, spesso, generalmente, neppure più rilevabili, perché ormai siamo tutti un po' intrattabili e sopra le righe.
Forse è per questo che riesco facilmente a distinguere le persone che oggi vanno un po' contro corrente non atteggiandosi a voler essere più di quello che sono e cercando di restare "normali".
Da uno street artist che ha "tappezzato" la città con i suoi disegni, operazione che molti ritengono essere un modo per affermare il proprio io, oppure un tentativo di marcare il territorio per sentirsi meno schiacciati da una società spietata e depersonalizzante, ci sarebbe da aspettarsi qualche disturbo psicologico, o comportamentale, ma nel caso di Daniele non è così.
Bros è un uomo molto tranquillo, equilibrato, gentile ed empatico verso gli altri.
E' stato un precursore dei tempi, perché quando i writers si preoccupavano di fare ciò che ho appena descritto, lasciando le loro tag ed i loro font ovunque, in modo furtivo, Bros e Sonda iniziavano a fare dei disegni un po' infantili, ma in realtà quello era l'abbozzo di un nuovo linguaggio che potesse veicolare il loro messaggio sociale.
Mi ha molto colpito ciò che mi ha detto Bros parlando dei suoi primi anni sulla strada, ovvero che agli inizi della sua attività artistica, gli altri writers lo considerassero un po' come una ragazzina che invece di esprimersi, come tutti, con scritte dai caratteri aggressivi, lui si divertisse con le sue figurine, tipo Albertone Spilungone, Pino Gradino, Ninetta Sottiletta e tanti altri personaggi scaturiti dalla sua fantasia.

Bros street art
Bros nel suo laboratorio-bunker-spazio espositivo-magazzino

Anche il suo modus operandi è stato piuttosto anomalo, spesso si piazzava in tutta tranquillità davanti ad un muro, magari cercando di nascondersi dietro ad un furgone e iniziando a dipingere disegni di dimensioni, per l'epoca, mai viste.
Una delle caratteristiche che denotavano lo stile essenziale della street art era proprio quest'esigenza di disegnare in modo molto veloce per non dare troppo nell'occhio, in orario notturno, sempre per essere meno visibili e incontrare poche persone durante i propri blitz creativi.
Pur essendo un ragazzo umile e generoso, credo che Bros sia molto orgoglioso dello spazio operativo che ha avuto in comodato d'uso per 3 anni da Campo Teatrale, in cambio del lavoro svolto per loro, all'interno del cortile dove si trova quest'importante realtà culturale. Questo forma di baratto non è soltanto un modo per apprezzare un artista molto prolifico e sempre indaffarato, ma è anche un modo per riconoscere il valore del suo genio da parte di un gruppo di persone che operano anch'esse nel campo artistico, gesto che probabilmente proprio per questo motivo assume un significato particolare.
Certo, Bros ha avuto le sue belle soddisfazioni quando è stato invitato ad esporre, sia a Palazzo Reale che al Pac di Milano, ma poi l'entusiasmo generale verso questa forma d'arte popolare si è un po' ridimensionato e nonostante sia riuscito a non subire condanne, dopo essere sto accusato d'imbrattamento, è anche vero che Bros non è ancora riuscito a far elevare la street art ad una forma d'arte più "nobile".
Bros però non s'è scoraggiato ed ha capito che doveva impegnarsi più di prima, con più umiltà, così ha deciso d'iscriversi all'Accademia di Brera, dove frequenta i corsi di pittura.

Ritratto d'artista

Lo stile di Bros ha subito varie trasformazioni, mentre agli inizi della sua carriera la forma sembrava avere una parte prevalente nel suo modo d'esprimersi, adesso ha raggiunto un buon equilibrio tra forma e colore.

Valutazione del proprio lavoro

Qui Daniele è al suo tavolo di lavoro mentre assembla forme geometriche da inserire in cornici d'alluminio che poi daranno vita ad una specie di grande mosaico colorato.
Bros ha una sua clientela di estimatori e collezionisti che gli permettono di vivere esclusivamente occupandosi d'arte.

Campo Teatrale

Come già avrete potuto capire, mi riprometto di incontrare ancora Bros in futuro e, adesso che anch'io ho le idee più chiare su di lui, provare a raccontarvi meglio la sua storia.
Quello che vorrei fare è incontrare vari artisti, potere approfondire la loro conoscenza per poi realizzare dei ritratti in pellicola di grande formato e presentarvi un loro profilo completo che comprenda la fotografia e l'idea che io mi son fatto di loro.
Per ora, sono ancora un po' preso anche da altre questioni personali che mi hanno fatto vivere un periodo non bellissimo, ma spero di concretizzare presto questi progetti e d'incontrare il vostro interesse in questi argomenti. Un saluto a tutti da Tony Graffio

venerdì 24 ottobre 2014

T nel cuore

Di questo stencil non so niente, tranne che è stato dipinto in viale Abruzzi e che l'ho fotografato settimana scorsa, mentre con un amico andavamo a mangiare in una pizzeria in via Nicola Piccinini.

Una T in un cuore e uno strano segno fuori dal cuore

Quadretto solitario

Ricollegandomi a quanto ho appena espresso nella pagina precedente, non mi ritengo un critico e nemmeno voglio esserlo, però non ritengo questo quadretto un capolavoro, anche se è pur sempre un'opera degna d'interesse, in quanto questa tipologia di lavori non è molto presente per la città.
Qui siamo in viale Monza, sul ponte della ferrovia, in prossimità di via Giuseppe Giacosa, non conosco l'autore, ma la simbologia un po' m'inquieta.

Il Dio della Terra osserva l'alba del nuovo giorno dal deserto del Gobi

Se fossi un critico

Io cerco di non fare della critica a ciò che fotografo, anche se è inevitabile che traspaia la mia opinione su quanto riproduco in queste pagine; ad ogni modo ogni critica è ben accetta.
Prosegue invece sul Ponte degli Artisti la critica ai critici di Sante Egadi, un personaggio simpatico che spesso azzecca le sue esternazioni strappandoci qualche sorriso, o qualcosa di più.

Aforismi Sante Egadi
Se fossi un critico andrei a vedere le mostre

Aggiornamento del 2 novembre 2014
Ieri sono stato con Sante al Ponte degli Artisti per documentare l'affissione di nuovi cartelli ed ho scattato anche una fotografia con il noto motteggiatore sul luogo dei suoi "misfatti", davanti al cartello di cui vi ho già parlato.

L'autore di: Se fossi un critico...

Aggiornamento del 3 maggio 2014

Curriculum Vitae - Mostra personale di Sante Egadi a Magenta (Milano) 
Tensostruttura - Piazza Mercato dal 08/10/2015 al 10/05/2015

ESPOSTA PER LA PRIMA VOLTA AL PUBBLICO CURRICULUM VITAE.
LA SERIE DI COLLAGE REALIZZATA CON LAUREE, DOTTORATI E MASTER STRAPPATI

Nei giorni 8-9-10 MAGGIO 2015 a Magenta verrà presentata per la prima volta al pubblico “Curriculum Vitae”, la serie di collage realizzati da Sante Egadi utilizzando pergamene di titoli di studio ed attestazioni varie.
La mostra Curriculum Vitae consiste nell’esposizione del primo ciclo di opere fatte con titoli di studio. 
La serie vide la luce a Salerno nel dicembre 2012 con la realizzazione del primo esemplare durante l’omonima performance.
Guardate il video della prima performance.
La mostra prevede l’esposizione di una dozzina di opere uniche, di piccole medie dimensioni, realizzate dall’artista negli ultimi due anni.
Alcuni di questi collage sono il frutto di performance svoltesi a Milano e provincia, altri sono il frutto di un lavoro solitario e riservato.
Trait d’union del ciclo è il materiale utilizzato per la sua realizzazione (pergamene rilasciate da diverse scuole ed atenei: Università Bocconi, Università di Salerno, Università di Foggia, Université de Bretagne Occidentale, Università degli Studi della Basilicata).
Le pergamene sono state tagliate, strappate ed incollate, colorate, dipinte e rielaborate.
La mostra vanta alcuni indiscutibili primati in termini di originalità ed autenticità, oltre a quello del costo della realizzazione. 
Opera sempre più attuale, realizzata con il frutto di anni di sacrifici, o meglio, con il loro simbolo. Sacrifici che le famiglie italiane conoscono bene avendo investito con fiducia tutto negli studi, convinti che questa fosse la strada giusta. Uno spaccato amaro e lucido dell’attuale Italia, del peso dato alla cultura, burocrazia e mercato del lavoro.
Sante Egadi (ex Bocconiano, Dottore di Ricerca, Commercialista ed altro. Recordman in fatto di titoli e carte varie) è da pochi anni di ritorno a Milano dove è impegnato nel circuito alternativo dell’arte contemporanea. Definito da “Il Corriere della Sera” il nuovo Jeff Koons e più volte accostato da giornali nazionali a Piero Manzoni e ad altri nomi di rilievo, attualmente svolge anche attività di street artist. Da vari mesi infatti, le sue frasi sono visibili sul Ponte degli Artisti a Porta Genova.
Al link testimonianze dell’attività di street artist. 
La mostra fa sicuramente riflettere sul mondo del lavoro, su quello dell’istruzione della burocrazia, sul valore dei titoli di studio. Si tratta in sostanza di un’opera attualissima che fonda le proprie radici e la propria ispirazione nella profonda conoscenza del “sistema Italia” che Sante Egadi ha potuto conoscere sotto molte vesti.
“Il 2015 per me, artisticamente, rappresenta l’anno zero.” dichiara Egadi “È come se tutto ciò che abbia fatto fino ad ora non esistesse più, anche se si tratta soltanto di una sensazione. La mostra che presenterò in anteprima a Magenta può essere considerata la mia prima vera mostra; per la prima volta esporrò una collezione unitaria di opere. Ho ceduto al linguaggio e questo lo trovo sensazionale. Fino ad ieri ho preferito un approccio timoroso, che evitava qualsiasi tipo di ancoraggio a questa o a quella teoria o a quello stile.”
La mostra è realizzata anche grazie al contributo dei collezionisti: Michele Gazzola, Claudio Nigro, Giuseppe Pagano, Paolo Russomando. Fondamentale l’ospitalità delle Staffette Partigiane di Magenta, infaticabili organizzatori di eventi artistici e dibattiti pubblici con le quali Sante Egadi collabora per la terza edizione consecutiva.

“Curriculum Vitae” La mostra
8-9 e 10 maggio 2015
Orario: 18.00 - 22.00
Tensostruttura Piazza Mercato
Magenta (MI)


Per informazioni e contatti: comunicati.artistici@yahoo.com 
Telefono: 3923338073



giovedì 23 ottobre 2014

Moda Pirata nella stanza bruciata

Tempo fa, un giovane stilista americano, Mike Maiello, ha contattato Tony Graffio per trovare il giusto mood e la location ideale per le sue creazioni sartoriali;  i due si sono incontrati ed hanno effettuato vari sopralluoghi. Uno dei posti che più piaceva a Mike era il Castello di Zak, ma quell'ambiente avrebbe in qualche modo avuto un'influenza troppo forte sulle modelle che avrebbero potuto risentire della presenza incombente di figure al confine tra il mondo dei vivi ed il mondo dei morti, dando all'insieme una connotazione troppo lugubre; senza parlare delle trappole mortali presenti un po' ovunque.
Fortunatamente, l'amicizia con il gruppo dei Pirati di Affori s'è rivelata fondamentale per il proseguimento del progetto fotografico che è stato sottoposto alla loro considerazione e ritenuto meritevole di poter essere realizzato presso la loro struttura.

Mary è appena arrivata sul set e propone di realizzare la prima sessione di riprese nella stanza bruciata, questo ambiente pur avendo toni cupi, sembra essere stato disegnato appositamente per creare un forte contrasto d'immagine e far risaltare i colori presenti in primo piano.
La luce del mattino penetrava in questa stanza da una finestra senza vetri o tende che potessero diffondere i raggi luminosi e renderli meno violenti, non c'è stato modo di attenuare il contrasto con pannelli rischiaranti e tutto doveva procedere in maniera molto veloce per evitare che il sole si alzasse troppo, non riuscendo poi ad entrare in quest'ambiente.
Nella fretta generale sono riuscito ad effettuare un paio di scatti in medio formato su pellicola che spero di presentarvi nei prossimi giorni, o mesi...

La stanza bruciata era molto sporca e difficile da utilizzare perché c'erano pezzi di scarto di metallo pesante da spostare che ingombravano il pavimento, Mike interveniva anche come costumista, una giovane fotografa, Sabrina, mi aiutava come assistente per schiarire le ombre con un pannello e nei vari spostamenti.


Mary è una bella ragazza brasiliana che come molti Pirati opera in campo artistico e acrobatico, mi è piaciuto molto il suo entusiasmo e la sua naturalezza, ottimo anche il contrasto cromatico prodotto dai suoi capelli azzurri poiché i modelli di Mike avevano tonalità piuttosto neutre.

Qualche momento di concentrazione è sempre necessario per capire cosa ricercano fotografo e stilista.


Dopo una mezz'oretta un po' tutti iniziavamo a muoverci con più sicurezza sul set, questi scatti tra lo stipite della porta sono i miei preferiti della giornata.


Sono stato molto contento d'aver potuto contribuire con la mia esperienza ad un lavoro collettivo che credo abbia soddisfatto tutti, in quanto ognuno ha portato la sua personalità e capacità creativa ad un servizio senza fini di lucro, per la gioia di rendere più credibile ed attraente una linea di moda in cerca di estimatori che possano dare a Mike la possibilità di crescere professionalmente.


Molto spesso, quando manca un budget ed il tempo necessario a poter fare il meglio, bisogna adattarsi alla luce presente in natura, senza poter fare grossi interventi correttivi. Consentire alla ragazza di stare appoggiata al muro, mi ha aiutato a scattare con un tempo lungo e sfruttare meglio la diffusione della luce in questo ambiente chiuso.

Per oggi basta, nei prossimi giorni vi proporrò la seconda parte di questa sessione di scatti ambientata nell'ex spazio Pirata di Affori, sgomberato durante l'estate. 
Fine della prima parte. Tony Graffio

Clicca qui per guardare la seconda parte.