giovedì 23 novembre 2017

Speciale Basement Art & Culture 7a Parte: Simone Lucciola

Simone Lucciola
Simone Lucciola

Tony Graffio: Ciao Simone, tu che sei un illustratore, mi spiegheresti la differenza tra il lavoro dell'illustratore e quello del grafico, per favore?

Simone Lucciola: Ciao Tony, l'illustratore prende la tua idea e la trasforma in un'illustrazione che, nel mio caso, spesso viene inserita su una locandina o su una copertina di un disco o di un libro; il grafico invece dovrebbe essere colui che te la impagina e la lavora, in modo che vengano contrastati i colori. Il grafico segue dei canoni che ti permettono di andare poi in stampa tipografica. In breve, posso dirti che io creo un'illustrazione che poi affido ad un grafico che provvede all'impaginazione e svolge un ulteriore lavoro per il trattamento del colore e dei contrasti. E' lui che rivede il mio lavoro d'illustratore prima di mandarlo in stampa ed inserirlo in una pubblicazione. Chiaramente, il grafico fa tante altre cose, ma nel mio caso la differenza tra me ed un grafico è proprio quella che lui arriva in una fase successiva rispetto al lavoro che ho fatto io.

TG: Ho capito. Ho visto che qui al Basement hai portato una serie di ritratti fatti a personaggi della scena Rock'n'Roll, raccontaci qualcosa di loro.

SL: Questa serie si chiama: "I Santissimi"; ho iniziato a dipingerla nel 2004, ho ritratto dei rockers per lo più defunti che hanno fatto un genere di musica di mio gradimento. Alcuni di loro sono più conosciuti, altri meno; tanto che c'è gente che stenta a riconoscerli e mi chiede: "Ma questo chi è?". Chiaramente, non sono personaggi misconosciuti, ma nemmeno così popolari. Sono musicisti del recente passato, anche perché io non ascolto niente che sia arrivato dopo gli anni '90.

TG: Sono comunque personaggi di fama mondiale, forse più acclamati da una nicchia di appassionati che conoscono bene la storia del Rock...

SL: Certo...

TG: I contrasti cromatici di questi ritratti sono qualcosa che appartiene al tuo stile o è una scelta che riguarda solo questa serie?

SL: Fa parte di questa serie, però di base, mi piacciono molto i colori Pop. Mi piacciono molto i lavori di Warhol e Lichtenstein. I miei colori preferiti sono il giallo, il verde e il rosso ed il blu. Questi colori sono sempre presenti nei lavori che faccio.


Jerry Lee Pierce di Simone Lucciola

TG: Usi colori acrilici?

SL: Nella serie dei "Santissimi" sì. Dopo aver fatto una specie di campitura a pennello seguendo sempre un verso, inizio a lavorarci a pennarello, come se fosse un fumetto.

TG: Tu disegni anche fumetti?

SL: Sporadicamente, sì. 

TG: Colori o Bianco e nero?

SL: Sia a colori che in bianco e nero. Per la maggior parte però li ho realizzati in bianco e nero, perché i fumetti si stampano poi in bianco e nero, soprattutto per una questione economica. Chiaramente, ci sono testate nazionali, come possono essere Linus o XL di Repubblica. Loro possono permettersi di stampare tipograficamente a colori ed infatti per loro ho lavorato a colori. Spesso, per le auto-produzioni ho lavorato in bianco e nero. Per libri di 100 pagine e più ho lavorato in bianco e nero per riuscire a dare un prezzo di copertina conveniente all'acquirente e alla distribuzione in libreria.

TG: Ti diverti di più a dipingere i "Santissimi" o a disegnare i fumetti?

SL: La verità è che dipingere i "Santissimi" è molto rilassante per me. Ascolto un disco, fumo una sigaretta e lavoro in scioltezza, come se fossi un imbianchino e poi mi metto a ripassare i dettagli. Si tratta di un lavoro più intrippante che comunicativo... Mentre per un fumetto la storia è fondamentale...

Si intromette Murder Farts che prendendoci in giro fa una domanda a Simone sullo stile dei "Piccoli Fans" di Sandra Milo.

Murder Farts: Ma tu, a chi vuoi più bene a mamma o a papà?

Simone Lucciola: (senza esitare) A Pippo Baudo!

Riprendiamo l'intervista come se niente fosse successo.

Tony Graffio: Hai avuto un buon successo di vendite con la tua serie dei "Santissimi"?

Simone Lucciola: E' andata molto bene, la propongo da circa 13 anni e continua a piacere. Nel tempo si evolve e mi viene sempre meglio; aggiungo anche dei dettagli che rendono i ritratti più belli.

TG: Tra i rockers che hai portato qui a Jesi quali hai realizzato prima e quali sono stati dipinti più di recente?

SL: Per esempio, c'è Marc Bolan che è molto vecchio e risale proprio al 2004, mentre l'ultimo che ho dipinto, appositamente per il Basement Party, è Jeffrey Lee Pierce che vedi su quello sfondo color cioccolato. E' piaciuto molto anche a te e infatti lo hai pubblicato sul libro che hai auto-prodotto: "Musica in Cantina".

TG: Ti è piaciuto il libro?

SL: Molto bello, tra l'altro ne voglio una copia. Quel quadro di Pierce l'ho venduto per pagare le stampe delle copie che ho esposto qui.


Joe Strummer - Locandina di Simone Lucciola

TG: Hai altre cose da dire?

SL: Oltre a tutta la serie dei "Santissimi", ho portato anche una serigrafia di Joe Strummer. Si trattava di una locandina di un concerto; te ne accorgi perché ha un formato diverso dagli altri lavori: è un po' allungata e verticale. L'originale era in bianco e nero e propagandava una "Strummer Night", un tributo a Joe Strummer in un locale di Roma. Passo più di metà della mia vita a Roma...  Adesso un amico (Gianluca Ruggiero) delle mie parti (Calstelforte, vicino a Formia) che ha una serigrafia artigianale, Abaixo Screenprint, da quella locandina ha tirato 25 stampe a 4 colori, utilizzando sempre colori Pop che riprendono la serie dei "Santissimi". Io gli ho chiesto un giallo per l'incarnato ed un paio di verdi, più un nero e il bianco della carta. Quella è un'edizione limitata e firmata un po' più pregiata.

TG: Prezzo? 

SL: 20 euro.

TG: Quando l'hai stampata?

SL: Adesso, prima di venire qui a Jesi.

TG: Ok, bella te ne compro una.
Joe Strummer Simone Lucciola
Joe Strummer - Serigrafia di Simone Lucciola e Abaixo Screenprint cm 35X55 su carta Modigliani Cordenons da 320 grammi.


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