domenica 19 giugno 2016

Una fotografa ritrattista: Daniela Foresto

Ultimamente, ho letto che non ci sono più fotografi ritrattisti, non è vero. Daniela Foresto è una fotografa ritrattista che ho incontrato al MIA lo scorso aprile: di seguito trovate l'intervista che mi ha rilasciato.

Tony Graffio: Daniela, tu sei una proposta MIA, che cosa fai esattamente? 

Daniela Foresto: Sono una fotografa ritrattista con una mia galleria indipendente, a Torino. Faccio un vecchio mestiere che per fortuna sta tornando in auge, ho aperto questa attività 4 anni fa perché mi sono accorta che la gente è tornata a desiderare di farsi ritrarre. Vengono da me espressamente per farsi fare un ritratto fotografico, da soli o con la propria famiglia. C'è questa richiesta di un ritratto stampato che poi possa essere appeso alle pareti di casa, perché questo è l'unico modo per poter tramandare una propria immagine. Vint Cerf, Vice Presidente di Google ci ha giustamente ammonito del pericolo di lasciare tutte le nostre immagini su file digitale, pertanto bisogna stampare i propri documenti perché la storia è stampata su carta. Io, oltre a fare i ritratti li stampo poi, se non si vogliono esporre, le fotografie possono essere anche conservate dentro una scatola. Questa è un'abitudine che io ritengo molto piacevole perché aprire la scatola e tirare fuori delle immagini è un gesto antico che ci dà una soddisfazione impagabile rispetto ad avere dei file digitali che non si guardano mai. Al MIA ho portato un progetto su Tamara de Lempicka che fino ad adesso s'è concretizzato nell'aver fotografato 22 donne in poco più di un anno, ambientando questi ritratti negli anni 20 del secolo scorso. Volevo sottolineare la femminilità e la sensualità di quelle atmosfere. Io non ho copiato un quadro di Tamara de Lempicka, ma ho preso spunto da un languore facendo parlare lo sguardo della modella. 

Isabella Ferrari e una donna che potrebbe essere la stessa attrice in versione più matura fotografate in stile anni '20 da Daniela Foresto.

TG: Ci sono due ritratti esposti qua che sembrano essere stati fatti alla stessa persona in fasi diverse della propria vita. Ovviamente si tratta di due donne diverse, ma forse proprio per un genere di atmosfera ed una tua abilità nel cogliere un'espressione di struggimento femminile, le due donne si assomigliano e sembra abbiano qualcosa in comune, è così?

DF: Infatti, potrebbe trattarsi della stessa persona. Una delle due donne è Isabella Ferrari, sono andata l'anno scorso a Roma per ritrarla. Qua ho esposto 8 dei 22 ritratti che ho scattato: sono stati scelti da Fabio Castelli. In queste immagini ci sono per la maggior parte donne di un'età intorno ai 40-50 anni per avere delle persone con un po' di consapevolezza, perché è vero che una ragazza sui 20 anni può essere molto bella, ma non ha il fascino e lo spessore di una donna matura. Amo particolarmente gli anni '20 e mi sarebbe piaciuto vivere nel periodo di Scott Fitzgerald e di tutti coloro che hanno popolato un momento ricchissimo della cultura. Sia a livello di arti visive che di letteratura. 

TG: Com'è nata questa idea? 

DF: Così! Mi è sempre piaciuta questa artista polacca ed il suo genere di pittura scultorea che negli anni '20 era molto innovativa. 

TG: Hai visto la mostra di Tamara de Lempicka? 

DF: Sì, a Torino, a Palazzo Chiablese, ma il mio progetto è partito prima di quella mostra, tant'è che la prima fotografia l'ho fatta ad una mia amica, una modella/attrice bulgara con la quale sperimento qualche ritratto. Alla terza fotografia che ho fatto, sono stata chiamata da: “Il Sole 24 Ore cultura”, a Milano, per mostrare il mio lavoro. Qualcuno aveva visto esposte 3 fotografie nella mia galleria e le ha segnalate a qualcuno che lavora all'assessorato alla cultura a Torino che a sua volta mi ha contattato dicendomi di chiamare qualcun altro, fino ad arrivare a Milano. Nel luglio del 2015 sono stata sono stata da Artemisia che sono gli organizzatori della mostra di Tamara de Lempicka col Sole 24 Ore. Mi volevano far fare dei ritratti ad alcune donne torinesi in concomitanza della mostra a Palazzo Chiablese, ma le istituzioni sono lente come un elefante ed hanno altre priorità, così io ho portato avanti questa iniziativa da sola presentando i ritratti che ho fatto in alcuni luoghi molto belli, come la Villa della Regina, a Torino, si tratta di una piccola reggia di Versailles ed è patrimonio Unesco. Quel giorno, sono stata fortunata c'era bel tempo e credo che quasi 10'000 persone abbiano potuto vedere le mie fotografie. Io sono una ritrattista che in genere fotografa solo in bianco e nero e stampa fotografie importanti, però questo era un progetto particolare e ci tenevo a farlo vedere a più persone portandolo in mostra in posti diversi. 

TG: E' la prima volta che esponi alla MIA? 

DF: No, sono già stata qui due anni fa con i miei ritratti, ma non avevo ancora un progetto ben definito come questo. Tra l'altro, in questa occasione non sono qui per vendere le mie fotografie. 

TG: Chi sono le donne che hai ritratto? 

DF: Sono donne qualsiasi, come tante. Sono loro che hanno desiderato farsi fare il ritratto in questa ambientazione. Le uniche conosciute sono Isabella Ferrari e Fernanda Lessa. Alcune le ho scelte io per il loro volto particolare o per uno sguardo, altre si sono proposte da sole. 

TG: E' stato facile convincere Isabella Ferrari a posare per te? 

DF: Sì, è stato facile. L'ho contattata tramite Marco Travaglio che è un mio caro amico, poi io sono andata a fotografarla negli uffici de “Il fatto quotidiano”, dove ho allestito il set.

Daniela Foresto, fotografa ritrattista


Nessun commento:

Posta un commento