sabato 20 giugno 2015

Una fotocamera e una pellicola per 24 scatti in un giorno

Tra le varie iniziative promosse dalla Six Gates Films, sta per partire il progetto 24 FpD (frames per day) che prevede la consegna di un rullino 35 mm imbobinato di pellicola cinematografica Vision3 5219, tarata per luce artificiale al tungsteno, a 24 fotografi, per scattare 24 fotogrammi di quello che accade a Milano in una giornata qualunque.
Si tratta di una specie di percorso espressivo che tende all'unificazione tra la fotografia ed il girato cinematografico, perché i 24 fotogrammi esposti corrispondono idealmente ad un racconto proiettato di un secondo.
Io ho già ricevuto il mio rullino da Guido Tosi e mi sto apprestando a montarlo su una fotocamera Canon A1. 
Ho scelto questo tipo di reflex perché volendo concentrarmi sul racconto cine-fotografico e non sapendo ancora bene come mi comporterò per effettuare gli scatti in modo cronologico, al ritmo di uno scatto all'ora, per 24 ore, voglio evitare di far confusione con correzioni di fattori filtro in esposizione, calcoli per fotografie notturne ed altri pensieri che potrebbero rallentare la mia progressione nell'acquisizione di immagini semplici o complesse, specialmente in una condizione di carenza di sonno e di frenesia da ricerca della location giusta per gli scatti.
Ho in mente un paio d'idee che potrebbero portarmi ad immaginare ed a tracciare un cammino in una Milano artistica e misteriosa nella giornata del solstizio d'estate che già di per sé è un giorno magico e molto particolare, essendo il giorno in cui la Terra, alle nostre latitudini, ottiene la massima illuminazione dal sole. 
Domani il sole sorgerà alle ore 5,34 e tramonterà alle 21,15, sembra ci sia tutto il tempo per scattare almeno 16 fotogrammi con la luce naturale, utilizzando però una pellicola per luce artificiale; la cosa sembra avere poco senso, ma può essere di stimolo per inventarsi qualcosa d'interessante. E d'altronde, le pellicole negative per cinematografia hanno una gran latitudine di posa e sono tutte tarate per la luce al tungsteno.
Io domani avrò sia degli impegni di lavoro che privati; vorrei evitare di spezzare le riprese in più giornate, forse non riuscirò a seguire un percorso preciso e scorrevole come mi piacerebbe fare, ma si sa che ci sono sempre degli ostacoli e bisogna trovare il modo d'aggirarli, vedremo cosa m'inventerò per produrre qualcosa d'interessante.


La fotocamera che effettuerà le riprese è la Canon A1, si tratta di una reflex automatica con un ottimo sistema esposimetrico, in grado di calcolare dei tempi di posa anche molto più lunghi di quelli a cui ci abituavano le normali fotocamere sul finire degli anni '70.
La pellicola è un negativo per luce artificiale tarata sui 3200° Kelvin, bisognerà utilizzare un filtro 85 B per correggere la dominante colore in macchina.

Pellicola cinematografica Kodak 5219 in rullino 135 e filtro in gelatina Kodak Wratten n. 85B

Potrei montare il filtro con un "accrocchio" da posizionare davanti alla lente frontale dell'obiettivo, utilizzando una montatura professionale Kodak, oppure ritagliare la gelatina ottica e provare a sistemare l'85B sul retro dell'obiettivo che intendo utilizzare, per toglierlo di notte o per ottenere dominanti blu.
So che i risultati verranno poi esposti su dei provini in striscia sviluppati ed ingranditi dallo studio Farenheit.

La Six Gates Films ha rinominato la Kodak 5219 Vision Cinema Pro 500T

Come mi è stato chiesto, prenderò degli appunti durante questa esperienza fotografica, raccoglierò delle immagini digitali per la documentazione di quello che sto per fotografare e per inserire alcune annotazioni, sia sul blog, che sul mio account di Facebook, aperto appositamente per questa avventura di 24 ore. Tony Graffio

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