sabato 13 giugno 2015

Poste italo-francesi

Dopo aver trascorso circa un paio d'anni a documentare i muri di Milano, ho un po' trascurato la street art per dedicarmi ad altri argomenti che ritengo maggiormente di mio interesse.
Oggi però, passando da via Porro Lambertenghi (nei pressi del numero civico 25) ho trovato una nuova opera di C 215 e mi è venuta voglia d'inserire questo disegno nel mio archivio virtuale che raccoglie molti lavori belli e brutti di artisti emergenti e affermati.
Ultimamente, non sto vivendo un buon rapporto con questa forma di comunicazione di strada, sia perché mi sembra veramente un modo un po' troppo aggressivo per volersi mettere in evidenza, sia perché ho bisogno di liberarmi un po' gli occhi e la mente da tutto quello che ho visto fin ora.
Inizialmente, proponevo un po' tutto quello che mi capitava per non far torto a nessuno e per documentare in maniera oggettiva quello che si può trovare intorno a noi, in quest'epoca di decadenza, ma mi sono accorto che non è il metodo giusto per proporre argomenti che possano avere un interesse culturale ad un pubblico che vuol vedere delle cose speciali.
Così, ho scelto di cercare di approfondire argomenti non molto conosciuti con interviste e servizi monotematici e inframezzare ogni tanto le pagine del blog con qualche opera di street artist che si dedica un po' più all'arte che alla strada.

In parte, è anche la difficoltà d'entrare in contatto con molti artisti che vogliono mantenere l'anonimato, o  a cui piace circondarsi di un certo alone di mistero che mi ha indotto a riservare meno attenzione a questa forma d'espressione, rispetto ad artisti che si esprimono con altri media e con cui è più semplice intessere un dialogo e capire che cosa intendono dire con le loro opere.
Ho avuto modo di constatare che molto spesso la street art è più comunicazione ed auto-promozione che una forma artistica indipendente. Anche per questo motivo, il blog di Tony Graffio ha un po' preso le distanze da questo mondo.


Questa cassetta postale decorata da Christian Guémy ha colpito la mia fantasia perché è un oggetto un po' avulso dal tempo che sembra poter vivere una nuova vita quasi unicamente per il fatto d'essere stato trasformato in una tavolozza tridimensionale, cui molte persone sembrano voler affidare il loro messaggio esternamente, a differenza di ciò che si faceva un tempo, neppur tanto lontano, quando si sceglieva d'infilare una missiva all'interno delle buche e d'affidarla ad un servizio che avrebbe poi trasmesso i nostri pensieri in qualsiasi parte del mondo, oppure semplicemente dietro l'angolo di dove viviamo.
L'uso di questi componenti d'arredo urbano è stato completamente stravolto; questa pagina, un po' come quella dedicata alle poste italo-cinesi, prende atto di un cambio d'abitudini e di uso che riguarda qualcosa che non ha mutato la sua forma da molti anni, ma che riflette il cambiamento delle persone che vivono intorno a questi elementi di un colore rosso un po' consumato che C 215 ha contribuito a ravvivare. 


Un altro ritratto disegnato da C215, questa volta su una cassetta per lettere in via Pola, 21

Stesso soggetto fotografato con Minolta A5 e pellicola Kodakcolor 200


Via Mac Mahon n. 49

Non so dire chi siano i soggetti immortalato nello stencil di C 215; non ci dovrebbero invece essere dubbi al riguardo della firma dell'artista apposta sotto ai disegni. Tony Graffio


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