domenica 13 ottobre 2013

Remo Bertolli Profeta della Pace

Ogni tanto, passo davanti alla sede della Rai di Milano ed incontro personaggi molto interessanti che si recano qui per manifestare il proprio pensiero sulla pubblica via, nella speranza che qualche giornalista si interessi alle loro vicende, oggi ho conosciuto Remo, profeta della pace da circa 40 anni.

 Remo e Alessia

Remo Bertolli è nato il 23 gennaio 1922, ha quasi 92 anni e lo spirito di un ragazzino che non si arrende davanti a niente. Oggi alle 15,30 mi ha detto: "Cambiamo il mondo!", così mi sono fermato ad ascoltare la sua storia ed ho aderito alla sua mini-performance artistica coinvolgendo anche una ragazza pacifista di passaggio che si è fermata con noi a manifestare per la pace nel mondo. 

 Ciabattino in pensione

Ex calzolaio, da Vigevano, questo signore che è stato di stanza ad Ajaccio durante la seconda guerra mondiale, dopo l'8 settembre 1943 si è aggregato alla V Flotta come radiotelegrafista, trasferito poi in Sardegna per preparare lo sbarco in Sicilia è diventato un soldato gandhiano, partecipando a tutte le marce della pace.

 La pace vincerà

Con la sua barca di polistirolo ha navigato nel Canal Grande di Venezia e portato il suo messaggio di pace ovunque, adesso ha in progetto di andare a New York per essere ricevuto dalle Nazioni Unite.

 Costruiamo l'anfora della fratellanza

"Penso che nella società attuale i valori umani come il senso del dovere, il rispetto dei beni morali, intesi come diritti naturali della persona, stiano scomparendo. I valori che dovevano concretizzarsi in un mondo migliore (sociale organizzato) sono stati ridotti in pochi decenni a piccoli privilegi materiali privati, travisati da un potere egoistico di pochi, il tutto nella convinzione (spero felice) dell'indispensabilità del vivere civile." Remo Bertolli

Davanti a queste argomentazioni, ho aiutato Remo a montare l'anfora da lui costruita nel 1974 perché pensavo che un uomo della sua età che dice di dormire nella sua automobile quando è in trasferta per manifestare, avesse delle difficoltà a sollevare un oggetto di quelle dimensioni e di un peso considerevole, ma con mia sorpresa ho appurato che l'anfora ed i suoi basamenti erano sì ingombranti, ma alquanto leggeri.
L'anfora è suddivisa in 8 trittici. Nel primo troviamo Adamo ed Eva a dimostrazione di come Dio ha creato l'uomo; nel secondo trittico viene illustrato il medioevo in cui gli uomini si inchinavano alle monarchie; nel terzo trittico si vede l'età delle rivoluzioni (quella francese e quella russa) che hanno dato vita alla democrazia; nel quarto trittico si vedono le dittature che hanno portato l'umanità alla distruzione ed al dolore.

 Vogliamo un mondo migliore per tutti

Nel quinto trittico troviamo la stata della libertà ed il mondo sospeso sopra il fungo atomico che come una spada di Damocle tiene il mondo sotto la minaccia di nuove guerre.

 L'anfora montata

Nel sesto trittico viene illustrato il consumismo e le attuali carenze sociali, l'uomo sulla Luna e sulla Terra.

 Le dittature

Nel settimo trittico vediamo la fame nel mondo, bambini felici e bambini che muoiono di fame. L'uomo senza occhi e con addirittura una mano enorme che gli nasconde la vista per non vedere e per nascondersi di fronte a queste vergogne, anzi che contribuire ad un mondo più equo con una migliore giustizia sociale.

 Rivoluzioni e guerre

Nell'ottavo ed ultimo trittico incontriamo gli uomini che hanno predicato la non violenza ed hanno pagato con la loro vita per aver contribuito alla liberazione degli schiavi ed al conseguimento di una maggior dignità umana: Lincoln, Gandhi e Martin Luther King.
Nella base dell'anfora un contadino sta abbattendo con una scure una foresta scheletrica, per rappresentare il parassitismo della società attuale che frena lo sviluppo sociale e umano. Sul piedistallo, la colomba con il ramoscello d'ulivo si sta posando sul mondo per portare la pace. Le due mani che si stringono sono la solidarietà umana.
L'anfora e le sue basi sono abbastanza leggere perché sono di cuoio lavorato a sbalzo. Tony Graffio

Sempre in prima linea per la pace ed i diritti degli uomini

Il pensiero "Bertollesco" si snoda nell'auspicio di una società migliore con l'urgenza di ridare al genere umano la coscienza dei valori etici, sociali, religiosi e pragmatici in disgregazione. Il rapporto con la realtà si avvale di una simbolica allegoria didattica che scaturisce dal confronto con col passato e dall'attesa "millenaristica" di redenzione. Esulta poi per l'apoteosi della conoscenza, , mentre scova nel dolore un sottile lenimento, quasi catartico che diventa il fulcro d'una sollevazione generale del mondo contro la bestia guerresca e l'odio delle fazioni. La "Pietà Vietnamita"  esprime appunto questa protesta eternata in un soprannaturale momento plastico.
Accanto ai valori tattili, alla bellezza formale, allo stile originale ed al movimento delle superfici, bisogna aggiungere alle ultime opere di Remo Bertolli il godimento sensuale del colore.
Nell'antichità classica si usava dipingere le statue ed i templi, perché il fruitore assorbisse totalmente i valori visivi, respiratori e viscerali.
L'aver colto l'immagine del "Vecchio mulino" attraverso la patina del tempo, conferendo allo sbalzo su cuoio il timbro del bronzo, è stata un'innovazione audace, ma azzeccata. Ugualmente felice l'uso delle tinte sfumate in verde, giallo, oro o rosso bruno per accendere visioni del passato o del futuro giostrando sul cromatismo inteso come ricordo di un'epoca o di un ambiente.
Remo Bertolli è il cantore dell'umanità, interiorizzata con espressionistico estro dinamico, esaltata nei valori genuini popolari o come rinascita contro la decadenza e la morte dell'anima. Antonio De Bono (critico d'arte)

 Remo durante una navigazione da Vigevano a Venezia sulla zattera Concordia

La figlia di Remo Bertolli nel 1974 dentro l'anfora della fratellanza

Aiutiamo Remo a realizzare il suo sogno di costituire una fondazione  per irradiare nel mondo l'Io altruistico; chi volesse contattarlo lo troverà a Vigevano (Pv) in via Torino 66/D, oppure a questo numero di telefono: 0381.23615.
Remo non usa il computer.

Aggiornamento del 26 gennaio 2015

Tre giorni dopo aver compiuto 93 anni è scomparso il pacifista Remo Bertolli, un uomo che ricorderemo tutti con affetto e gratitudine per il suo impegno sociale ed il suo messaggio di speranza.

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