giovedì 31 ottobre 2013

Uscite di Sicurezza

Milano è stata molto bombardata durante la seconda guerra mondiale; gli inglesi e gli americani pensavano che sarebbero bastate poche incursioni per distruggere la città che, a differenza delle città tedesche non voleva saperne di bruciare in un unico grande rogo, in quanto Milano aveva palazzi di mattoni più solidi rispetto ai molti edifici di legno diffusi in centro Europa. I rifugi antiaerei non erano altro che le cantine dei palazzi e le uscite di sicurezza le loro finestre, indicate con frecce bianche su fondo nero e dalle lettere "U S".
All'epoca del fascismo sui muri c'erano questi segni e qualche motto mussoliniano che se non è stato cancellato è ancora visibile, specialmente nelle campagne su qualche vecchia cascina.

USJ1

USJ2

USJ3

USJ4

Luogo: via Filippo Palizzi n. 121
Fotocamera: JVC Picsio GC FN1

Aggiornamento del 9 gennaio 2014
Ho effettuato qualche nuovo scatto con la Pentax K-01 e lo zoom smc Pentax DA L 18-55mm f 3,5-5,6 AL, sia perché mi mancava un totale del palazzo dove si vedesse almeno una freccia, di solito ci sono sempre auto parcheggiate che ne limitano la visione, sia per poter confrontare le immagini di due strumenti fotografici di categorie completamente diverse. 
Dopo tanto tempo, mi sono deciso a montare lo zoom che faceva parte del kit da me acquistato; non sono un grande entusiasta delle ottiche a focale variabile e questo obiettivo economico della Pentax ha dei difetti abbastanza rilevanti che non mi rendono particolarmente felice d'usarlo, ma ha anche un paio di pregi.
Fin da quando ero alla ricerca della Pentax K-01, una fotocamera che mi aveva colpito immediatamente per la sua bellezza, la solidità della costruzione e la scelta coraggiosa e controcorrente di presentare una mirrorless che utilizzasse ottiche da reflex, avevo deciso di portarmi a casa un esemplare di questo eccentrico apparecchietto. Ovviamente, avrei preferito recuperare un kit composto da corpo macchina completo di pancake Pentax DA XS 40mm f 2,8, l'obiettivo più sottile al mondo, disegnato da Marc Newson, ma incomprensibilmente, forse per un marketing un po' sconsiderato dell'importatore italiano, questa accoppiata non era reperibile sul mercato italiano.
In più, quasi nessuno disponeva di questa marca in negozio, tutti mi proponevano d'effettuare un ordine, a costi scandalosi dei due prodotti separati e non come unico kit. Non volendomi piegare ai diktat dell'importatore, ho temporeggiato guardandomi un po' in giro, ma anche su internet non c'era molta offerta di un prodotto che non è stato molto capito, pur essendo capace di realizzare scatti abbastanza buoni ed offrendo una resa cromatica molto ben studiata. Avendo avuto modo di valutarne la resa soltanto da filmati pubblicati in rete, anche la qualità del video mi sembrava accettabile, o comunque migliore degli strumenti di cui disponevo un paio d'anni fa (in più ero molto scontento del fatto che un'ottima macchina, allora in mio possesso, non proprio a buon mercato come la Nikon D 700, non disponesse di una modalità video).
Nell'aprile dello scorso anno, capii che le K-01 erano introvabili perché erano già fuori produzione e quando mi capitò di reperire un kit nuovo, in offerta a metà prezzo, lo acquistai al volo, senza pensarci due volte. 
Usai lo zoom in dotazione solo un paio di volte, fino a che non recuperai un anello adattatore originale Pentax che mi consentì di montare i vecchi Takumar e Super Takumar a vite M42 sul corpo macchina digitale.
In vita mia, ho avuto, sugli apparecchi fotografici, solo un altro zoom, si trattava dello OM Zuiko Auto-zoom 75-150mm f 4, un'altra ottica economica che non mi soddisfece per nulla, sia a causa della resa ottica non eccelsa, sia per la scarsa luminosità, ma soprattutto a causa dell'esagerato numero di lenti presenti all'interno del barilotto, 15 in 11 gruppi, che rendevano l'utilizzo in controluce improponibile. A meno di non ricercare appositamente un esagerato effetto  di riflessione interna che permetteva di contare la presenza di ogni singola lente, sulla quale veniva proiettato il riflesso delle lamelle del diaframma.
Neppure il moderno Pentax è uno zoom che mi soddisfa, ma per altri motivi; l'ho preso solo perché nel kit era quasi regalato e mi è costato meno di 10 euro. Il DA L 18-55 AL mm ha un buon trattamento antiriflesso, un po' come tutti i Pentax, ma distorce in maniera visibile l'immagine, specie alla focale minima, ed ha una scarsa luminosità che induce a settare la macchina fotografica su almeno 800-1600 Iso, anche in condizioni di luce non particolarmente difficili. Io comunque sono dell'avviso che non ha senso produrre zoom ad apertura di diaframma che varia in base alla focale utilizzata poiché poi ci si ritrova poi ad utilizzare sempre la focale minore che corrisponde alla focale più luminosa, ma che purtroppo distorce. In pratica si arriva ad una scelta obbligata che fa decadere tutti i vantaggi del transfocatore, come si chiama in lingua italiana lo zoom, a parte la possibilità di poter disporre dell'autofocus (su questa serie di ottiche) che non è una cosa da poco su un apparecchio su cui la profondità di fuoco è molto limitata e la messa a fuoco è un'operazione da effettuare con una precisione assoluta. Forse a causa delle caratteristiche della costruzione del sensore CMOS (credo sia un Sony) che dota la Pentax K-01. L'altro vantaggio del smc Pentax DA L 18-55mm 3,5-5,6 AL è il peso che è davvero ridicolo, quasi 200 grammi.
Se proprio non lo si apprezza come zoom, lo si può utilizzare sempre come  un'ottica fissa alla focale minima di 18mm che è anche la più luminosa con un diaframma di f 3,5. 
Focali medie con un'apertura di f 4,5-5,6, secondo me, sono quasi del tutto inutili.




 USP1
(focale 18mm 1/200 sec f4 Iso 400 messa a fuoco automatica)

 USP2

 USP3

 USP4

Per questa fotografia lo zoom era impostato su 28 mm di focale. Ho deciso di dare questa indicazione per fare capire come anche ad una focale media siamo in presenza di un'evidente distorsione a barilotto, cosa che invece non è mai percettibile sui vecchi Super Takumar a focale fissa, mentre forse è solo appena visibile nell'ottica fissa montata sulla JVC Picsio FN1 che tuttavia ha un sensore semi-microscopico.
Utilizzando sensori molto piccoli e focali cortissime diventa estremamente difficile costruire obiettivi precisi ed esenti da difetti. A maggior ragione diventa ancora più complicato costruire obiettivi zoom per sensori di piccolissimo formato. Infatti, a mio giudizio, le ottiche utilizzate negli apparecchi digitali, anche per caratteristiche intrinseche ai sensori che utilizzano matrici di Bayer, non permettono di ottenere risultati paragonabili a quelli cui eravamo abituati ai tempi delle emulsioni fotografiche.

USP5
(focale utilizzata: 50mm)


Questo è l'anello che utilizzo per montare le ottiche Takumar, Super Takumar ed universali con passo a vite M 42 sulla mia Pentax K-01 con innesto a baionetta tipo K.
Lato A 


Lato B


Un po' di storia

Il fenomeno del graffitismo ha circa 45 anni, sviluppatosi negli U.S.A. si è diffuso in tutto il mondo occidentale e poi nei posti più impensabili. Ieri sono stato da Spectrum, che è un po' il tempo degli adepti a questo stile di vita, in via Felice Casati 29 ed ho acquistato la mia copia di "All City Writers: the graffiti diaspora", un libro storico di riferimento molto importante per quello che è stato l'inizio di un comportamento emulativo in Europa negli anni 1980 e 1990 di una nuova cultura giovanile.

 All'interno dello Spectrum

La versione internazionale e quella italiana


All City Writers ancora nel suo cellophane


Le pagini centrali sono dedicate a Milano




martedì 29 ottobre 2013

Aspettando Halloween

In attesa di Hallowe'en, ho pensato di mostravi cosa si nasconde all'interno del Museo del Manifesto Cinematografico di Milano così che possiate prepararvi per bene e magari decidere di venire proprio qui a festeggiare una sera speciale.

Museo del Manifesto Cinematografico
Incontri con creature non del tutto morte...

Infatti stiamo parlando della notte dei morti viventi

Le bare si aprono e si svuotano

 Album di vita notturna

 Sfide mitiche

 Teche da collezione

Non poteva mancare Christopher Lee, il principe dei vampiri

con lui, angeli, demoni spiriti ed altri vampiri...

e la Mummia

 Una notte da incubo in città

Mancavano solo i licantropi!

BUON DIVERTIMENTO!


lunedì 28 ottobre 2013

Formichine

Undici belle formichine in fasce e cuffietta in via Luigi Mercantini, cosa ci faranno e perché proprio 11 non sono in grado di dirvelo. Posizione gps: N 45°30'4.348" E 9°9'44.186"


11 formiche neonate

Girato l'angolo, in via Giovanni Battista Varé, un altro groviglio di formiche bambine incollate ad un altro muro. Posizione gps: N45°30'6.487" E 9°9'43.916"

Groviglio di formichine

Strisce nere su strisce bianche

Strisce pedonali speciali

Non so se sia "street-art" o qualcosa d'altro, però queste strisce le trovo singolari ed un po' controcorrente, le potete vedere scendendo dalla Stazione Nord Bovisa attraversando la via Paolo Mariani per andare in via Raffaele Lambruschini.

Coordinate gps: N 45°30'8.222" E 9°9'31.617"

domenica 27 ottobre 2013

Faccia da brufoli

Sguardo ipnotico

In corso Giuseppe Garibaldi, vicino a Rossignoli.
Fotografato con JVC Picsio GC FM1.

Aggiornamento del 1 marzo 2014
Ho voluto rifotografare l'amico brufoloso con la Fujifilm X 100s, nonostante la pioggia continui a non placarsi.


Oh No Governo Ladro
(400 Iso 1/350 f 2,8)


Fotti la morte

Ho qualche dubbio su questo disegno firmato Ozmo che colora un bel muro in mattoni rosso che corre lungo la via Luigi Nono, però la scritta: "Fuck" accanto a questo triste signore mi ha dato lo spunto per unire due messaggi in uno.

Il colletto della camicia anni "1970" è qualcosa di unico

Ozmo

Sopra il teschio del nostro tetro personaggio ci sono tracce di qualcosa che forse era stato attaccato e poi staccato, anche un po' più avanti verso il centro c'è una specie di simbolo in metallo sottile fatto a mano che magari tornerò a fotografare con la Pentax per aggiungere un po' di dettaglio e utilizzare un mezzo teleobiettivo. Questo disegno mi lascia un po' perplesso, potrebbe essere molto vecchio, oppure un falso, lo stile di Gionata Gesi mi sembra un po' diverso; bisognerebbe seguire la storia di ogni traccia con maggiore attenzione e continuità, ma io non sono un esperto, vorrei solo fissare un periodo di tempo ben delineato, non ricordo cosa è avvenuto prima perché è da poco che mi occupo di documentare i graffiti.

Fotocamera: JVC Picsio GC FM1
Geo appunto: N 45°29'9.774" E 9°10'31.525"

Porcellino perduto

Tra le tante storie incredibili che accadono ogni giorno a Milano, ieri ho potuto essere testimone di un evento particolarmente toccante; in via Aleardo Aleardi uno dei tre porcellini si è perduto ed ha chiesto aiuto ai passanti.

 Richiesta d'aiuto

 Pronto intervento di Spider-Man

Fortunatamente, i super eroi non dormono mai e sono sempre pronti a correre in aiuto dei più deboli. In una Chinatown milanese dove lo sfondo dei nuovi grattacieli è già inglobato nelle opere grafiche popolari, un nostrano Uomoragno rassicura umani, animali e personaggi bidimensionali.

I due cartelli formano una mini storia a fumetti

Sono molto curioso di sapere se ci sarà un seguito. Spero che Mao 13, autore di questa brevissima storia, mi contatti per raccontare cosa lo ha spinto ad inserire due quadretti del genere in una via, tutto sommato, poco battuta.

Sotto una finestra al n. 12

Fotocamera: JVC Picsio GC FM1
Geo appunto: N 45°28'54.463" E 9°10'20.975"

mercoledì 23 ottobre 2013

Bonola

Quando venerdì scorso sono stato a fotografare i graffiti di Bonola, nella piazzetta rotonda sita tra il centro commerciale e la stazione della metropolitana, c'erano vari venditori improvvisati che provavano a raccogliere qualche soldo offrendo merce di poco valore.