sabato 25 maggio 2013

Distrutta la Porta dell'Universo

Completata la demolizione del palazzo dell'AEM in  via Procaccini, non rimane più traccia del passaggio "interdimensionale" nascosto dietro un portone di legno sul quale campeggiava la scritta: "L universo è in espansione, trova il tuo spazio". Restano solo cumuli di macerie dove faceva bella mostra di sé uno dei più interessanti graffiti di Milano. 


Niente più "Porta dell'Universo"
HDR

Fine di un'era
HDR

Sono spariti anche Dumbo, Paté e Monocolo, presto assisteremo alla ricostruzione di questo spazio, speriamo che trovi posto anche un giardinetto, come si sente dire in giro.

Eurocina

Ieri non ho documentato niente perché c'era una situazione meteorologica assurda, più che fine primavera sembrava l'inizio dell'inverno, pioggia a catinelle e temperatura intorno ai 7° C. Questa mattina il tempo è ancora incerto con la presenza di nuvole e bassa pressione, però ho preferito registrare queste 3 immagini, fintanto che la città è ancora tranquilla ed il traffico non è esagerato.

Ora delle riprese: 7,40
Geo appunto: N 45°29'1993" E 9°10'34080"

Come si comporta il Revuenon 35mm f 2.8
Per l'occasione, ho riesumato il mio vecchio cavalletto Gitzo G410/525 corredandolo con una piccola testa Manfrotto Junior 056, in prestito da un amico e devo dire che le condizioni di ripresa sono diventate molto più precise, ho potuto scattare a 100 Iso con tempi intorno al 1/25 di secondo a diaframma 5,6 ed anche per le esposizioni in HDR mi sono sentito un po' più tranquillo.
Come ormai d'abitudine, ho utilizzato una Pentax K-01 che penso diventerà una fotocamera da collezione perché è rimasta in produzione un solo anno ed in Italia non credo ce ne siano molte in circolazione. Ho utilizzato un Peleng 8mm e un Auto-Revuenon MC 35mm f 1:2.8 che ho comprato un paio di giorni fa per 30 euro. Sentivo un po' la necessità di un'ottica "normale" un po' più luminosa del Super Takumar 28mm f 1:3.5 e così ho recuperato da un noto fotoriparatore milanese l'ottica in questione. Non mi piace più effettuare i miei acquisti su ebay, così mi rifornisco un po' dove capita, mi piacciono molto i mercatini ed i pezzi che sembrano sbucare dal dimenticatoio del passato. In effetti, ai giorni nostri anche un bistrattato (all'epoca) Revuenon può rivelarsi oggi come un'ottica di pregio, specie se paragonata con gli attuali zoom che perdono anche due diaframmi variando la focale. Considero certi zoom abbastanza indecenti perché non ritengo che sia possibile utilizzare con soddisfazione obiettivi  che abbiano tolleranze meccaniche superiori ai prodotti di 50 anni fa, vuoi perché costruiti di plastica, vuoi perché il fruitore è ormai disabituato ad utilizzare e riconoscere strumenti di qualità. Ritengo inoltre impossibile lavorare con ottiche senza ghiera dei diaframmi, né indicazioni  utili a distinguere le distanze per la messa a fuoco. Da ricerche effettuate in rete mi risulta che i Revuenon furono prodotti in Giappone, nel distretto di Tokyo Shin-Agawa, dalla Tomioka che circa 30 anni fa venne assorbita dalla Kyocera. 
Il Revuenon che ho utilizzato in due immagini di questa pagina è molto ben costruito meccanicamente, la messa a fuoco è fluida, morbida e regolare. L'escursione della ghiera del fuoco è ampia ed è distribuita su tutta il barilotto dell'obiettivo permettendo di trovare con precisione il punto di messa a fuoco. La distanza minima di messa a fuoco è cm. 50. La ghiera dei diaframmi ha scatti precisi suddivisi in mezzi stop. L'apertura massima è f 2.8, la minima f 22. Il diaframma è composto da sei lamelle e la molletta degli scatti ha un rumore un po' metallico. Accetta filtri di diametro mm 55. Otticamente l'obiettivo non si comporta male, anche se mi sembra che si ottengano risultati migliori in situazioni non molto contrastate e chiudendo di almeno uno stop il diaframma. Non ho rilevato visivamente alcuna presenza di distorsione (il Takumar 28mm 3.5 distorce in maniera più evidente), ma ai bordi è visibile una certa perdita di dettaglio. Tutto sommato, preferisco di gran lunga i Super Takumar, anche per motivi di abitudini alle prestazioni di queste lenti, però talvolta può far comodo disporre di un'ottica un po' più morbida e luminosa. Essendo il Takumar 35mm f 1:2 non tanto facilmente reperibile (e nemmeno tanto a buon mercato), ho voluto provare il Tomioka (C'è chi sostiene che il 35mm sia in realtà un Sun, ma non credo) ed utilizzarlo per farmi una mia idea personale delle differenze che esistono con le ottiche che già utilizzavo. A questo punto sarei molto curioso di fare qualche prova con i Fujinon EBC per capire come si comportano paragonati ai Takumar a vite. TG

Nessun commento:

Posta un commento